sabato 27 giugno 2009

sabato 19 gennaio 2008

Filos

Perché scrivo? Forse, per esaltarmi nella presunzione e convinzione di saperlo fare, e fiero di mostrarlo, o più semplicemente perché credo di poter sottoporre, riflessioni tanto intelligenti ed interessanti, da ritener giusto ed importante che siano lette? Forse per giocare con la fantasia, illudendomi che un giorno, diventato ricco e famoso scrittore, potrò finalmente essere qualcuno che conta in questo mondo? O forse perché, in maniera più verosimile, non avendo null’altro di importante da fare, e non più in anni giovanili di facile adrenalina, preferisco da “vile” sottrarmi al mondo delle regole vigenti e vincenti dei soli ragionamenti alla moda, per nascondermi altrimenti in altro meno appariscente e rumoroso, dove veloci e colorati risultano essere solamente, i pensieri? Chissà forse, per la necessità consapevolmente sentita di starmene buono buono in un posto solo con una penna ed un po’ di carta, in modo da non allungare la lista dei tanti guai e grossi che già vanta il mio non “troppo allineato” passato? Forse, per offrire in una pratica accorta e riflessiva finalmente un po’ di sollievo al pensiero, sottraendolo cosi dal continuo ed estenuante assedio di nuove idee? Forse il bisogno, ormai insaziabilmente cronico di continuare a mettermi in discussione nella volontà crescente di voler migliorare giorno dopo giorno, consapevolmente forte di nessuna sicurezza, ma al contrario pieno di perché e bagnato fino all’ossa dai dubbi del mare della ricerca? Forse perché non nutrendo alcun interesse o piacere per la comoda tranquillità della teoria, tronfia di troppi ragionamenti assolutisti indipendenti l’uno dall’altro, alla meglio compattati e mai giusti, preferisco gli incuriositi stimoli della pratica, per giungere ad un pensiero coerente e deframmentato, funzione generatrice dei ragionamenti? Chi mai potrebbe stabilire cosa anima questi miei tentativi del resto poco importa, poiché intimamente “sento” che non è importante dove arriverò. Sono già tanto felice nel “sentire” di essere sulla strada giusta ed ogni è di per sé un traguardo. Solo un viaggiatore; tale mi sento! E quando si ha intenzione di viaggiare veramente “liberi”, non si presta più tanta attenzione alle comodità del luogo ove si andrà, ma solo alla maniera più logica per arrivarci e poi ripartire. Cosi, anarchico nello spirito e fuori dagli schemi di ogni legge, opinione, o religione, mi ritrovo come filantropo coltivatore del buon senso dell’intelligenza che, in buona fede, meglio comprende e promuove le suddette. In sicurezza e determinazione guardo allora l’altra strada che ammiccante mi fiancheggia, assillandomi con tentativi ormai vani colmi del ricordo del piacere materiale e delle sue piacevoli punture; strada che come un tapirulan di senso contrario mi scorre di fianco alla stessa velocità. Potrete probabilmente trovare presuntuoso quanto dico, ma è anche vero che l’umiltà e la presunzione non esistono in assoluto, sono solo proiezioni e rifrazioni apparenti, fuorvianti, ed alterate della parola nel suo contaminabile senso, sui reali fattori caratterizzanti che sono rispettivamente la consapevolezza e l’ignoranza. Nessuno può stabilire ciò che “è” (puro), ma solo intuirlo tramite i “non è” nel quale questo mondo relativo si sostanzia. Del resto Filippo su questo ci ha offerto il suo Vangelo, ed Einstain la sua più nota teoria. Per questa ragione, mai potrei stabilire il mio ideale di lettore, nel caso ci fosse qualcuno disponibile, ma forse senza di molto sbagliare, prevedere chi al contrario, per il suo bene, dovrebbe astenersi dal diventarlo! Ma è solamente una questione di sincerità, tanto non errata, quanto non conveniente, che mi porta a tentare di individuare, in una sorta di gioco, coloro ai quali tale lettura non è consigliabile.
Per tutti quelli, che se anche non ce l’hanno scritto gli si legge in faccia, si credono dei capolavori esistenziali, e giorno dopo giorno non perdono occasione per dimostrarlo al mondo!
Per coloro che credono un colore migliore di un altro, che una salita non sia anche una discesa, e che a bocca piena masticano sempre più e meno. Per chi trova interessante la teoria del big-ban, secondo la quale si ritiene di poter stabilire l’inizio dell’infinito e la nascita dell’eternità, che ritengono la natura passibile di perfezionamento tramite la chirurgia, gli O.G.M. e la clonazione. Per tutti coloro, ottusi e convinti, ritenenti che la colpa è sempre del mondo e mai la propria, e che in fondo il vero motivo della loro infelicità è solo una dannata sfortuna. Per chi dà del “tu” al Padreterno dalle prime file riservate in chiesa, ed immediatamente fuori di essa, pretendono il “lei” delle distanze, credendo veramente e vivamente che, per ragion di stato e …… proprie, la loro guerra sarà benedetta.
Per quegli individui che, presi sempre ad inseguire la moda per essere “in”, non ricordano più cosa preferiscono, cosicché non gli rimane altro da fare che riesaminare tutte le cose del mondo con il giusto aiuto di ogni possibile rivista e fiction.
Quelli poi che, con coscienza da “Purgatorio continuo” e senza molti perché, si celebrano in continui e troppi dove, come, e quando, “accomodandosi” al meglio nell’esistenza, incuranti che quanto più essa sarà privilegiata maggiormente “costerà” lasciarla. E poi sarà Paradiso od Inferno!
Infine per quelli, e sono quasi tutti, che credono a tante cose ma non ne sentono neanche una, e non sapendo perciò pensare si tengono impegnati correndo continuamente, ed ovviamente senza direzione e senso. Chissà ora, oltre me e te che ancora mi stai leggendo, quanti pochi altri siano rimasti, sempre che ce ne siano ancora.
Ma si sa la qualità mal si “riconosce” nella quantità!
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